Il Sangue, come scrisse Rudolph Steiner, riferendosi anche ai principi del grande Gothe, è realmente un “succo molto peculiare”. Queste ricerche ed osservazioni hanno da tempo stimolato alcune mie riflessioni etiche, filosofiche e scientifiche, contro gli inquietanti “esperimenti” che stanno diventando sempre più di moda e sono, secondo molti, soprattutto un grande business: il mercato degli organi e del sangue.
L’ingegneria genetica, con materiale umano, i trapianti d’organo, le cellule staminali eterogene e la donazione indiscriminata di sangue sono all’ordine del giorno. Pensate agli spot televisivi ed i martellamenti mediatici presenti nelle varie riviste da parte di cosiddetti “scienziati” ed esperti, opportunamente sostenuti da una pseudoscienza, cieca ed ottusa, e sorretti dalla visione materialista (e furba) della scienza medica ortodossa ma, soprattutto, da un’assenza di una voce contraria ed autorevole dei timidi scienziati etici, di religiosi o di comuni medici o biologi, a parte qualche eccezione; voce, del resto, subito messa a tacere. Questi ultimi vi ricordano, nelle loro accorate riflessioni che l’uomo non è solamente un ammasso di carne, più o meno sanguinolenta ed inerte; non è solo un insieme più o meno casuale di cellule e di minerali, molecole ed acqua, ma contiene un elemento sovrannaturale ed è vivificato da qualcosa di molto peculiare. Dovrebbero meditare, sui loro ignoranti ed illeciti atti contro lo Spirito dell’Uomo, coloro che eseguono o sostengono i trapianti d’organo ed aver paura delle conseguenze etiche e morali quelli che praticano, senza precauzioni o sensibilità, trasfusioni di sangue eterologo.
Nelle aule delle Accademie Universitarie di Medicina e Biologia, anche in quelle cattoliche od integraliste delle principali religioni, mai si è mai levato un grido di allarme, uno stop a queste aberrazioni che vanno ad alterare i codici spirituali dell’uomo e la propria evoluzione sia su questa terra (nella nostra dimensione terrena) che nelle dimensioni sottili.
Vi racconterò ora qualcosa di speciale e straordinario sul valore energetico e simbolico del sangue e, da questa lettura, si potrà estrapolare il significato di Organo, nel quale ovviamente scorre il sangue ed il vero significato della funzione bioenergetica della cellula umana. Mi rendo conto che è una lettura difficile ed ermetica, di certo gli iniziati comprenderanno subito e chi non comprenderà oggi, comprenderà domani. Il tempo lavora nei cuori e nella mente dell’uomo, affidatevi quindi alla vostra sensibilità ed alla Verità.
Dovete sapere che il sangue è una “essenza” dotata di straordinari poteri che ha, da sempre, costituito, nel panorama culturale e scientifico, motivo di disquisizioni parascientifiche, filosofiche e metafisiche ma anche di approfondite ricerche e studi scientifici di laboratorio. Queste visioni convergono e coincidono solo quando stabiliscono che il sangue è un elemento in accordo con il principio olografico, per cui ogni parte dell’essere vivente contiene le informazioni del tutto e costituisce la vera e sintetica espressione dell’esistenza.
Da un punto di vista bioenergetico e quantistico ciò significa che anche una piccola goccia di sangue riflette la struttura bioenergetica dell’intero organismo.
Il sangue non solo rappresenta simbolicamente l’energia vitale e quindi la “forza” dell’uomo ma, soprattutto, è un campione energetico del suo spettro frequenziale dinamico.
La goccia di sangue raffigura, secondo i principi della fisica quantistica, un ologramma in evoluzione dinamica, un’interfaccia bioelettronica con le componenti eteriche del soggetto; quasi come un’istantanea fotografica di un attimo che riflette la sua struttura tridimensionale.
Il sangue rimane sempre in equilibrio dinamico, oscillando per risonanza con l’individuo da cui è prelevato; non riflette cioè solo lo stato energetico al momento del prelievo, ma continua a riprodurre questa caratteristica condizione nel tempo, a causa delle sua costante risonanza con il soggetto da cui proviene.
Questo significa che non sono necessarie più gocce di sangue, in momenti diversi, per esprimere i cambiamenti dello stato psicofisico e psicobioenergetico dell’individuo, contrariamente alle analisi ematochimiche che necessitano di campioni successivi per seguire l’evoluzione fisica e le relative modificazioni biochimiche.
La goccia di sangue, prelevata e conservata adeguatamente, rimane in perfetto equilibrio bioenergetico e quindi dinamico con il soggetto donatore originale, indipendentemente dalla distanza tra di loro.
La situazione energetica infatti cambia di momento in momento, seguendo il corso della vita del soggetto stesso; ma tale situazione si può facilmente cogliere ed analizzare, attraverso la goccia di sangue chiamata anche “testimone”, con opportune tecniche radioestesiche e radioniche.
E’ stato dimostrato che il legame vibrazionale tra un individuo ed il suo sangue scompare, se egli muore oppure si altera decisamente, se egli riceve trasfusioni di sangue, dopo il prelievo originario.
Cosa succede quindi? E perché accade questo strano evento?
I medici ematologi dovrebbero riflettere sulla consuetudine di praticare, sempre più di frequente, trasfusioni di sangue, anche quando la vita del soggetto non è in reale pericolo. Vista la straordinaria specificità acquisita dal sangue, grazie anche all’acqua in esso contenuta, di poter immagazzinare olograficamente tutte le informazioni biochimiche, biofisiche, psicobiologiche, cioè quelle della vita stessa del soggetto, la scienza medica potrebbe immaginare che le ripetute trasfusioni cioè le immissioni di sangue eterogeno, con tutta la serie di bioinformazioni e di frequenze con i codici vitali (dissimili ovviamente da quelle del soggetto ricevente) non possono non interferire col rapporto di risonanza del sangue prelevato in precedenza. Si dovrebbe ricercare e sperimentare, in più soggetti, di quale tipo potrebbe essere questo fenomeno biofisico e come poter “liberarsi”, cioè svincolarsi da questa energia di risonanza, acquisita dai soggetti che hanno ricevuto sangue di donatori “dubbi” o inquinati.
La riflessione “sottile” che sta alla base di tutto questo è che si verrebbe a creare una sorta di “patto di sangue”, una fratellanza spirituale ed energetica non facilmente controllabile e gestibile con i mezzi a nostra disposizione.
Sotto le apparenze di una “normale” trasfusione di molecole sanguigne o plasmatiche, tra donatore e ricevente, si nasconderebbe un’enorme problematica scientifica, filosofica ed anche spirituale, che potrebbe minacciare pesantemente la salvaguardia della “salute spirituale” (e non solo) della popolazione.
La scienza medica ortodossa ritiene ininfluenti, per la salute psicofisica e spirituale, le trasfusioni nel caso siano eseguite in modo adeguato e con sangue biochimicamente compatibile.
Tutto è imperniato su un’osservazione puramente intuitiva: un individuo, visto con gli occhi di un fisico, è considerato come un biocondensatore elettromagnetico, ed oscilla sulla sua “frequenza” e cioè “identità” ad esempio di valore “X “ed è correttamente collegato ed in armonia con i suoi corpi fisici e sottili.
Dopo l’immissione di sangue che è corretto definire “eterogeno”, risuonante con la frequenza del suo proprietario, si verrebbe a creare una sorta di alterazione del “segnale elettromagnetico o codice individuale” con frequenza ad esempio “X+Y”, diversa e verosimilmente dissimile dalla precedente per cui, rimanendo sempre nel campo delle energie sottili, mi chiedo cosa potrebbe accadere ai vari corpi energetici (che sono in risonanza tra di loro ed il corpo fisico) e, specialmente, cosa potrebbe accadere in quello causale (karmico).
Non vi potrà essere forse un pericoloso ed innaturale “spostamento” su un’altra fascia o realtà oscillatoria, con informazioni diverse o, forse peggio, patologiche e disarmoniche, voglio dire sulle vibrazioni specifiche del donatore di sangue? Ovviamente con tutte le conseguenze immaginabili, non ultime le leggi karmiche, vale a dire una comunione involontaria di energie sottili che seguono non le leggi della materia ma le leggi dell’anima e del destino della stessa.
Le medesime leggi, in fin dei conti, che seguono quelle della reincarnazione per portare avanti il compito e destino necessario alla nostra evoluzione verso la consapevolezza e la Coscienza.
Le riflessioni, qui sopra riportate, dovrebbero sopratutto essere riferite alla semplice osservazione di cosa potrebbe accadere all’equilibrio bioenergetico e spirituale dei donatori di sangue, con stato oscillatorio alto, cioè con una buona vitalità energetica, verso soggetti con frequenze ed oscillazioni più basse e disarmoniche ma soprattutto con energie sottili e destini karmici di dolore e sofferenza.
Considerate che un individuo, con frequenze vitali ottimali (legate allo stato di relativo equilibrio e salute, stimabili, secondo il fisico francese A.Bovis, in 6500 Unità Bovis = U.B.) potrebbe scendere a livelli più bassi, grazie ad un eventuale stato di malattia del donatore e della sua qualità di vita; questo in considerazione del fatto che “malattia” significa anche uno stato oscillatorio con radianze inferiori a 6500 U.B..
Un grado o Unità Bovis è l’unità di misura della lunghezza d’onda, altrimenti detta unità Angstrom (Å), ed equivale a corrispondente a 0,1 nanometri o 1×10−10 metri.
Il fisico francese Alfred Bovis ha ideato un regolo, poi perfezionato dall’ingegnere, sempre francese, Andrè Simoneton, al fine di misurare il potenziale vibratorio (in un certo senso l’energia vitale o l’emissione di fotoni o di biofotoni della nuvola elettronica che si crea con l’interazione tra atomi, molecole, vibrazioni in una forma coerente) di minerali, vegetali, alimenti, persone, rimedi e medicine, abitazioni, oggetti e così via.
Tutti i luoghi della terra, le persone, le cose che tocchiamo o quello che beviamo e mangiamo si possono classificare secondo un loro caratteristico valore vibrazionale.
Se questo è al di sotto delle 6.500 unità Bovis si dice che “sottrae” cioè toglie energia, se è al di sopra la porta cioè la aggiunge. Vi sono zone universalmente conosciute che vanno ben oltre alla media normale di 6.500/7.500 UB delle nostre case, come la cattedrale di Chartres ricordate?, ed in certi luoghi cosiddetti “alti” del Tibet, dell’India, dell’Egitto (vedi certe tombe e le piramidi) e molte altre zone di culto (Lourdes, Medjugorje, Montichiari, Boden ecc..).
Valori al di sopra dei 9.500 Bovis si rilevano, soprattutto, in luoghi considerati da sempre sacri.
Nelle chiese cristiane all’incrocio dei transetti, nelle moschee di fronte al Minbar, nei templi tibetani nel Garbharih, e così via, ho misurato il livello di energia che è tra 18.000 e 20.000 U.B..
La “rotella tibetana” di preghiera che contiene un mantra scritto su pergamena o su tessuto, una volta girata vibra, secondo i luoghi, da 12.000 a 16.000 Bovis, così come il Tangka dipinto nei monasteri di alta energia può arrivare a 18.000 bovis.
Qui sotto trovate il Biometro di Bovis che tengo sempre nella mia borsa e che ciascuno di voi potrà facilmente costruire.
Su questa logica si basano anche i principi classici della scienza Radionica che sta avendo, in questi ultimi tempi, un rinnovato interesse.
Come il donatore od il ricevente può gestire e sopportare questi eventi?
Le implicazioni sociali, religiose, che giustamente coinvolgono un autentico sentimento di generosità, di sacrificio e di donazione cristiana di sé stessi nonché la missione di coloro cui è destinata la strada del servizio degli altri, dei sofferenti e dei deboli non devono assolutamente essere dimenticate o sottovalutate ma un percorso serio ed obiettivo sarà invece quello di considerare serenamente ed obiettivamente i risultati delle ricerche e delle scoperte fatte fino ad ora dalla scienza biofisica e dalla psicobiologia, in rispetto alla salute dell’uomo ed in relazione al suo viaggio spirituale sulla terra. Solo così questi sacri valori ed i veri sentimenti d’amore verso la Natura e gli Esseri viventi verranno rispettati e maggiormente considerati.
Questi sono ragionamenti a larghissimo raggio che devono essere affrontati con serietà e scevri da falsi ideali politici, sociali o religiosi che, come tutti sanno, sono spesso improntati ad una, più o meno manifesta ed interessata, eticità nei confronti del prossimo.
La Radioestesia, la Radionica e la Biocibernetica nell’indagine scientifica:
Per analizzare la peculiarità del sangue e la sua funzione, nel corso della vita dell’essere vivente, si deve prendere in considerazione il significato dei legami di risonanza mentale, che sono punti focali di sintonizzazione a due vie, in quanto permettono all’informazione di fluire dal soggetto indagato, che chiamerò paziente, all’operatore; vanno inoltre a costituire un vero e proprio legame energetico sottile con il paziente, per le eventuali terapie a distanza. Le terapie o diagnosi a distanza con l’uso di un “testimone” (in questo caso sangue in un ampolla sigillata) sono prassi comune nella radionica. Altre applicazioni, con l’uso di sangue come testimone, sono, fra le altre, la somministrazione di rimedi fitoterapici, spagirici, omeopatici, di gemme, cristalli o colori, di frequenze generate da apparecchiature radioniche. Grazie alle strumentazioni bioelettroniche ed alla radionica più sofisticata (che potrebbe essere utilizzata anche oggi che non abbiamo più energia elettrica), che utilizzano sistemi capaci di analizzare, invertire, trasmutare o registrare segnali biologici, potrebbe essere possibile intervenire con biofrequenze che utilizzano codici di risonanza del sangue del paziente. Come dire che un segnale od un’informazione può essere trasferita o con la radionica o con strumentazioni bioelettroniche e con l’uso o meno di un testimone particolare.
Il testimone elettivo è il sangue, grazie alla sua componente acquosa che conserva e veicola le informazioni e, grazie a tutti i suoi componenti, alle particolari molecole ed alla sua struttura genetica che qualificano il potere di biorisonanza.
Tempo fa utilizzai varie strumentazioni biocibernetiche ed sperimentai su alcuni volontari che, provocando un mutamento del segnale di frequenza, cioè o con un’inversione polare della frequenza sottile del soggetto donatore con un emettitore radionico particolare, fui in grado di produrre artificialmente un segnale di testimone alterato. Questo segnale lo registrai su una scheda magnetica e lo applicai sulla zona del timo del volontario. Manifestandosi quindi un diverso segnale identificativo, questo segnale non veniva più recepito dai trasfusi in quanto avevo creato un momentaneo blocco della frequenza di risonanza: non esisteva più una regolare sintonizzazione tra donatore e ricevente ed il legame di risonanza bioenergetico e sottile era automaticamente interrotto.
Avevo realizzato, artificialmente, una “desintonizzazione sottile”. Purtroppo scoprii, in seguito, che l’intervento non era stabile nel tempo, mi ci volle tempo e prove su prove finchè scoprii che dovevo applicare la scheda magnetica sul soggetto 3 ore al giorno per almeno 21 giorni di seguito, meglio durante la notte, ero in grado di far sì che, perdendosi il segnale di collegamento e la relativa biorisonanza, il soggetto era in grado di tornare vibrazionalmente e “animisticamente” sulla propria identità. Con questa metodica, anche varie settimane dopo queste sperimentazioni, non notai mai più una “risintonizzazione” spontanea.
L’onda guida, cioè la voce sottile, del “testimone sangue” non trova riscontro in alcun altro risonatore in natura. Le cellule del sangue, infatti, a partire dai globuli rossi, piastrine comprese, hanno proprietà simili ai quarzi ed oscillano; ed oscillando comunicano, trasmettono e ricevono codici cioè biofrequenze. Il segreto sta tutto qui; non scientifico e fuorviante sarebbe non riconoscere o rifiutare tale principio, asseverato fra l’altro dalla moderna Fisica Quantistica.
Dovreste considerare anche le ricerche, eseguite non molto tempo fa, da V.Voeikof, cattedratico di Biochimica presso l’Università di Mosca, che mettono in luce la peculiarità dei sistemi biochimici confermando i paradigmi della fisica quantistica e l’influenza delle energie ultradeboli sul sistema biologico e sulle membrane cellulari. Il suo collega Zhadin aveva già dimostrato l’influenza delle correnti ultradeboli in un esperimento eseguito utilizzando l’acido glutammico (presente nelle sinapsi del sistema neurotrasmettitore) aprendo la strada alla dimostrazione scientifica dell’influenza di onde sottili sulla materia che, quindi, ne verrebbe informata e diretta. Del resto, come sosteneva anche lo scienziato sovietico Alexander Gurwitsch, queste logiche ci fanno vedere la vita come un “procedimento strutturante e le sue leggi principali come processi estremamente variabili”.
Consideriamo l’esempio della luce: il fotone ha dinamica costante e se è fermato, in un certo senso, “muore”. La luce è la base delle strutture viventi, la scienza ha costruito degli strumenti per studiare le vibrazioni dei corpi biologici e dimostrò che qualunque organismo vivente, è generatore di vibrazioni luminose. Si prenda, ora, in esame il sangue umano che esprime una quantità significativa di “luce”, anche se nessuno è in grado di percepirla ad occhio nudo ma solo attraverso strumentazioni che ora, purtroppo, non potremo più utilizzare per un bel po’.
Esaminando la sua particolare “luminosità”, si può evidenziarne dati diagnostici della persona e di conseguenza riconosciamo la provenienza di questo sangue, con l’esame del DNA e la presenza di forme in esso contenuto che danno diagnosi straordinarie specialmente attraverso l’esame con il microscopio in campo oscuro oppure con il test di Heitan; nel sangue avvengono continue reazioni chimiche e quasi tutte le molecole, nel tessuto vivo, sono in condizione bioenergetiche che si possono definire dinamiche. Questa continua agitazione si stabilisce con la respirazione cellulare, cioè con la produzione di una particolare energia ed è una delle ragioni per cui scaturisce l’illuminazione; Voeikof affermava che, quando il sangue esprime questi flussi, significa che manifesta la sua “energia”. Se prendiamo due campioni di sangue e li mettiamo vicini, separati da un vetro, uno infettato da virus patogeni e l’altro sano, succede che il flusso biofotonico che si libera dal sangue sano, veicolato magari con una fonte luminosa ulteriore, aiuta quello accanto, ammalato, che riceve energia e si libera dei virus. Viceversa, sono sicuro che, facendo passare la luce, fornita sempre da una fonte luminosa, a partire dal campione contenente i patogeni verso quello sano, avremo la comparsa di virus anche nella provetta contenente sangue privo di patogeni, secondo la logica dei vasi comunicanti.
Un esperimento simile è stato fatto anche da Vlail Kaznacheyev all’Università di Novosibirsk, nel 1970, utilizzando cellule infette da Epstein Barre Virus (EBV) cioè il virus della mononucleosi infettiva (febbre ghiandolare) facendo passare, per un certo tempo, una luce U.V. ultradebole a partire dalle provette, costituite da cellette in quarzo, contenenti cellule infettate da EBV verso cellette, adeguatamente separate ed isolate dalle prime, contenenti cellule sane. Il risultato sconvolgente è stato che, in poco tempo, anche se non vi è stato assolutamente contatto tra i fluidi, anche le cellule sane si erano infettate.
Tali risultati sono stati confermati da vari ricercatori della facoltà di Biologia di Mosca e dalle ricerche sulla luminescenza ultradebole nei sistemi biologici come V. Naletov nel 1993, confermando le teorie dell’emissione di biofotoni con informazioni di Gurwitsch.
Tali logiche sono state da me ritenute valide, anche alla luce della mia teoria dell funzionamento dei VIRUS come una vera e propria “chiave elettromagnetica” . Queste logiche non ubbidiscono, ovviamente, alle leggi chimiche codificate e creano sconcerto nella scienza ortodossa che evita sempre di soffermarsi su queste ricerche che tendono a sviluppare ulteriori sistemi e darci una visione più completa e realistica della biologia animale. Le nostre conoscenze fisiche e biologiche non riescono a spiegare queste reazioni perché ci basiamo ancora su scoperte vecchie di cent’anni. Si potrebbe fare un esempio: se modifichiamo la temperatura ad un processo biochimico che induciamo nel sangue, dovrebbe variarne la reazione, ma non è così. Voeikof provocò nel sangue una reazione immunologica, cambiando continuamente la temperatura, entro i limiti fisiologici di 35°-38° C; solo quando il processo di variazione della temperatura arriva ad uno stato stazionario, il sangue reagisce, ma con ritardo.
La linea a spirale ottenuta in un caratteristico grafico è la “memoria” biologica, perché il sangue ricorda il suo stato precedente e tende a conservarlo. L’uomo è sempre un po’ malato, ma la natura, essendo più intelligente, tende a difendersi e sarebbe meglio imparare da questa, invece di inventare teorie diverse o tecniche che non tengono conto del contenuto bioinformativo delle cellule e specialmente quelle del sangue.
Parlo di certi interventi medici come le trasfusioni od i trapianti o, peggio ancora, l’ingegneria genetica con cellule staminali eterogene. Questa non è la strada giusta; la scienza biomedica dovrebbe percorrere una strada ben diversa, cioè considerare la possibilità di rigenerare autogenicamente l’organo malato o una parte di esso (sangue compreso).
Il sangue, quindi, non solo è l’elemento più importante per la nostra sopravvivenza fisica, ma, come diceva anche Voeikof è anche sede di qualcosa di misterioso e magico e del flusso vitale che ci rende parte del tutto, pervaso dalla stessa forza creativa.
Praticando trapianti o trasfusioni, la scienza accademica non tiene conto di dover, anche, fare i conti una parte fondamentale della nostra dimensione energetica e spirituale che ad occhio nudo è invisibile; oltre al fatto che gli organi, quando vengono espiantati, sono ancora vivi, e che, come dimostrato dalle ricerche di K. Korotkov, professore di Biofisica all’Università di San Pietroburgo: “l’aura o la parte sottile ed energetica che investe i nostri elementi vitali, se ne allontana solo dopo qualche tempo…”
Si potrebbe dedurne che, se si priva un corpo ancora vivente di un organo, lo si uccide e lo si espropria di una parte del suo corpo energetico che gli è necessaria come strumento di conoscenze, acquisita attraverso l’esperienza compiuta dall’organo durante la vita.
Nello stesso modo, impiantando nel corpo di un’altra persona, un organo che porta la vibrazione e l’esperienza di un altro essere umano, s’interferisce nel cammino karmico, energetico ed informativo della persona mutandone parimenti il destino evolutivo.
Vi renderete conto della follia e della mancanza di etica di una certa scienza coi paraocchi e paraorecchie? Dal momento che tutto vibra ed oscilla e che siamo immersi in un continuo dialogare tra cellula e cellula, tra uomo e uomo, tra pianeta e pianeta, tra Cosmo e terra, tra terra ed acqua e gli altri elementi possiamo, senza difficoltà, credere che esista una Volontà Suprema che desidera che questa comunicazione avvenga e che abbia riposto nel mondo invisibile i misteri di questa comunicazione, di questa in-formazione dell’universo.
“Il Menstruum attraverso cui la volontà può agire per compiere il bene ed il male è la Mumia vivente”: così esordisce, in una delle sue opere, il grande Paracelso che definiva “Mumia” come il veicolo che contiene l’essenza della vita (“invisibile veicolo di vita”) che circola anche e soprattutto nel sangue dell’uomo e degli animali. Egli specifica inoltre che “la Mumia di un essere vivente partecipa alle caratteristiche del vivente da cui è stata tolta”. Concetti di fine alchimia, che devono farvi riflettere. Vi consiglio di cercare qualche biblioteca che abbia copie dei libri di Paracelso e di leggervi tutte le sue opere, contengono concetti e riflessioni molto utili per la vostra formazione e cultura.
Per sottolineare, inoltre, il concetto filosofico e metafisico che si ricollega sempre alla teoria della memoria dell’acqua, contenuta nel sangue, si può fare sempre riferimento al Faust di Goethe ed alle teorie di Rudolph Steiner nonché agli studi del premio Nobel francese J.Benveniste.
Faust come artefice delle massime aspirazioni umane stringe un patto con le potenze del male, rappresentate da Mefistofele, diavolo inviato dall’Inferno. Faust deve sottoscrivere col sangue il patto scritto con Mefistofele. In un primo tempo Faust crede che si tratti di una buffonata, ma a questo punto Mefistofele dice la frase “simbolo” e frutto dell’illuminato pensiero iniziatico di Goethe: “il sangue è un succo molto peculiare”.
Il sangue, in sostanza, sarebbe ciò che eleva e conserva la vita umana, e quindi il Diavolo, nemico acerrimo del genere umano, potrebbe essere anche nemico del suo sangue. Farei anche notare che già nelle più antiche elaborazioni della Saga Faustiana, come pure nelle saghe in genere, il sangue svolge la stessa funzione. In un antico libro sul Faust viene descritto con chiarezza che egli si procura un taglio sulla mano sinistra con un temperino e poi raccoglie con la penna il sangue che scorre e scrive il suo nome sotto il patto ed infine con il sangue coagulato sulla mano sinistra forma le parole:
“O Uomo, fuggi!”
Goethe, e con Lui tutta la saga e tutti i precedenti poemi sul Faust, hanno inteso che il Diavolo attribuiva qualcosa di speciale al sangue e che per lui avere in mano Faust significa appropriarsi del suo sangue. Si racconta che per Mefistofele era importante appropriarsi di almeno una goccia del sangue di Faust per averlo in mano.
Ne ho ricavato la sensazione che chi si impadronisce del sangue dell’uomo può anche avere il dominio sull’uomo stesso e quindi il sangue sia un succo veramente peculiare. Potete ben immaginare quanto io sia preoccupato da quest’abitudine di praticare trasfusioni senza precauzioni, tranne quelle di routine per la verifica della compatibilità del gruppo sanguigno o per evitare grossolane trasmissioni di batteri, virus macroscopici o patologie legate a particelle contaminanti “attualmente” conosciute o riconosciute. Ma il resto? Come forse sapete, oltre all’epatite A-B-C si è isolata anche la D e la E, per cui le vecchie trasfusioni non prevedevano nemmeno esami che escludessero l’epatite C, D, E. I trasfusi di un tempo sono stati fortemente a rischio ma per il medico tutto era sicuro e tranquillo.. Ho conosciuto soggetti che si sono trovati positivi all’Epatite C, anni dopo la trasfusione. Ed ora anche la D e la E..
Un’importante ricerca americana parla di un noto parassita: il o la Babesia (Piroplasma Babesia) che verrebbe trasmesso dalle trasfusioni di sangue. La Babesia Microti è un protozoo che dà sintomi con manifestazioni simili alla malaria, che si credeva essere trasmesso solo dalle zecche. Ora viene evidenziato, invece, che viene trasmesso anche con le trasfusioni di sangue. Poiché è stato notato un incremento di babesiosi umana, negli Stati Uniti è stato condotto uno studio su un totale di 3490 donazioni di sangue, testate per la ricerca di anticorpi contro la Babesia microti. La conclusione di questo test è che molti rischiano di essere infettati dalla Babesia microti attraverso le trasfusioni di sangue.
Tratto da “Published 7 November 2005 in Transfusion, 45(11): 1804-10” vi riporto integralmente, in inglese, il testo del report:
“Reports of transfusion-transmitted Babesia Microti have risen steadily during the past several years, reflecting a concurrent increase in US cases of human babesiosis. Although several studies have measured B. microti antibodies in blood donors, little is known about associated parasitemia and the inherent risk of transmitting the parasite by transfusion. Study design and methods: Donations from blood donors located in Babesia-endemic and nonendemic areas of Connecticut were tested for B. microti antibodies from July through September. Subsequently, an additional blood sample was collected from selected seropositive donors and tested by nested polymerase chain reaction (PCR) for B. microti nucleic acids. Results: A total of 3490 donations, 1745 each from endemic and nonendemic areas, were tested for B. microti antibodies; 30 (0.9%) were confirmed as positive and seroprevalence rates peaked in July. Significantly more seropositive donations were from endemic areas (24, 1.4%) than nonendemic areas (6, 0.3%). Ten (53%) of 19 seropositive donors subsequently tested by PCR were positive..”
Conclusion: B. microti seroprevalence was highest in those areas of Connecticut where the parasite is endemic. More than half of seropositive donors tested had demonstrable parasitemia, indicating that many are at risk for transmitting B. microti by blood transfusion. Three donors were identified as parasitemic in October, suggesting that donors may be at risk for transmitting the parasite outside of the peak period of community-acquired infection.
A parte lo sconvolgimento metabolico ed immunitario che creano le trasfusioni nei soggetti magari indeboliti da malattie od incidenti, definirei, a questo punto, le trasfusioni del sangue molto più pericolose di un rapporto sessuale a rischio massimo e non protetto. Non vi pare?
Uno sguardo che ci proviene da un passato, romantico, sognatore ed intellettuale ma colto e profondo non può che aprirci ulteriormente gli occhi e la coscienza su questo tema che ci riguarda così da vicino e ci racconta che “chi può guardare nell’anima di un popolo sa benissimo che nel popolo, nelle tribù e nelle grandi famiglie non vi sono solo poesie sdolcinate o cose del genere, ma qualcosa di molto più profondo che si manifesta nei suoi miti nelle sue saghe nelle sue fiabe, con le loro potenze meravigliose e i loro meravigliosi eventi. Nel sangue viene come riassunto ciò che si è venuto formando dal passato materiale e spirituale dell’uomo e quindi se una potenza malvagia vuole influire su di un uomo, essa deve avere, soprattutto, il dominio del suo sangue” (R.Steiner). E’ questo il profondo e spirituale significato del passo del Faust in cui il rappresentante del principio del male dice:
“sottoscrivi il patto con il sangue perché se ho il tuo nome scritto con il sangue ti ho afferrato in ciò attraverso cui l’uomo può venire afferrato. Ti ho attirato a me. Quello cui appartiene il sangue possiede anche l’uomo o l’Io dell’uomo”.
Esistono antiche conoscenze occulte che confermano, secoli prima, ciò che la scienza ha scoperto e sperimentato da poco e cioè che, mischiando il sangue di un animale con quello di un altro, anche di razze simili ma non imparentato col primo, il sangue dell’uno uccide quello del secondo.
“La mescolanza del sangue uccide l’antica chiaroveggenza dell’uomo primitivo; quando il suo sangue viene mischiato con quello di popoli non affini al suo…” ed ancora “L’organismo fisico umano viene conservato anche incrociando sangue estraneo, ma la forza chiaroveggente muore sotto l’influsso di mescolanze del sangue o di matrimoni fra lontani…” (R. Steiner).
Non a torto un valente conoscitore dell’anima come Steiner spiegava che il sangue, con il suo movimento, è come un secondo uomo che si comporta come una specie di mondo esterno e sottile, rispetto all’altro uomo costituito di ossa, muscoli e masse nervose, ammettendo e riconoscendo, implicitamente, il principio olografico. Nel sangue vi è dunque un vero e proprio doppio spirituale e sottile dell’uomo che lo accompagna di continuo, dal quale l’uomo attinge di continuo nuove forze ed al quale abbandona ciò che più non usa. Con pieno diritto il sangue è stato denominato da Steiner “vita umana fluente” e deve esserne, da parte degli operatori sanitari, rispettata l’integrità, la forza e l’originaria vibrazione; una particolare attenzione dovrà essere posta specialmente da parte di coloro che dovranno salvaguardare la salute pubblica.
Simile discorso può essere fatto, ovviamente, per la donazione di organi e l’utilizzo di cellule umane o materiali umani per ingegneria genetica, tecniche contro l’etica e la medicina spirituale che si stanno diffondendo sempre di più e con il sospetto non solo mio, anche per ragioni di mero profitto.
Siete rimasti tutti senza parole vero? … Aprite gli occhi e “svegliatevi” dal grande sonno…vi prego!